IL FUTURO DELLA FITOTERAPIA – a cura di Stefania Fineschi

fitoterapia ricercaNel 1927 il medico francese Leclerc definì FITOTERAPIA quel metodo di cura con le piante officinali che già da secoli era sviluppato e praticato con passione un po’ ovunque. Negli ultimi 15 anni si sono moltiplicate le ricerche accademiche che tentano di far luce sull’efficacia delle cure erboristiche e soprattutto sui meccanismi biomolecolari alla base del loro successo che nella gran parte dei casi restano per noi ancora in parte sconosciuti. Questo perché la pianta è un organismo vivente, estremamente complesso, in relazione costante con tutto ciò che lo circonda e molto difficilmente riducibile a singole molecole biologiche. La comprensione sempre crescente di questa realtà porterà la fitoterapia verso nuovi orizzonti costringendoci ad investigare tra antiche credenze e nuove sperimentazioni? Cercheremo di rispondere a questa domanda nella serata di giovedì 27 Novembre, dedicandoci inoltre alla preparazione, con il gradito aiuto del pubblico, di alcuni semplici rimedi per i problemi più comuni della stagione invernale.

LE PREPARAZIONI OFFICINALI – di Laura Monducci Poli

piante-officinali

Ormai è noto a tutti che le erbe e le piante hanno un ruolo fondamentale non solo nell’alimentazione umana ma anche per l’igiene e la cura della persona e nella composizione di molti farmaci. L’uomo ha imparato molto presto a riconoscerle e utilizzarle a proprio vantaggio, studiandone nel corso del tempo le caratteristiche, le qualità e le proprietà. La fitoterapia è la scienza che utilizza le piante medicinali nelle loro varie forme a scopi salutistici, ed è la più antica di tutte le medicine. L’osservazione forse casuale che una foglia, una radice, un fiore, collocati su una ferita, procuravano una rapida guarigione, fu forse l’inizio di questa scienza. Del resto l’uomo imparava e imitava cioè che gli animali già avevano scoperto, per quel meraviglioso istinto che li guida nella scelta dei cibi e dei medicamenti naturali.

“Tutti i prati e tutti i pascoli, tutte le montagne e le colline sono farmacie” diceva Paracelso. paracelso

Le piante medicinali rappresentano il primo esempio di farmacoterapia, e l’officina indica il luogo dove con l’arte e la scienza della Tradizione antica, le piante sono sottoposte a dei trattamenti speciali per estrarre da esse tutte le sostanze chimiche utili alla terapia. La parola latina  officina fa riferimento agli antichi laboratori farmaceutici dove si procedeva all’estrazione di droghe tradizionalmente usate nella medicina popolare. Il termine “ officinale “ (da officina, laboratorio, “farmacia”), indica i vegetali usati in terapia e che furono anche chiamati col nome di semplici (Semplici – dal latino medievale “medicamentum” o medicina simplex – erano definite le erbe medicinali).

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ANTICHI RIMEDI ERBORISTICI

dragoncelloLa Natura è una fonte inesauribile per noi esseri umani. Ci viene in soccorso anche in caso di malattia. Lo sapevano gli antichi come lo sanno bene i moderni. Non si può stabilire il momento esatto in cui l’uomo ha cercato rimedi naturali, fin dalla più remota antichità si ritrovano tracce di metodi per estrarre dal mondo vegetale le soluzioni per i propri malesseri.

Sono numerose le testimonianze in antichi testi e farmacopee di ricette che tutt’oggi trovano prove scientifiche della loro validità terapeutica. La scienza di oggi viene in aiuto dell’antica tradizione di cure fitoterapiche e di prodotti galenici poiché le tecniche migliorano e gli strumenti si affinano. Spesso però nel settore dell’erboristeria il termine “antico” non significa “sorpassato”.

alloroDurante l’incontro  di giovedì 13 novembre (ore 21.30 – Piazza dello Spirito Santo,1 – ingresso libero) verrà messo in evidenza il percorso che l’uomo ha compiuto nell’arco dei secoli per ampliare il proprio bagaglio di conoscenze in materia di fitoterapia e  nel corso sella serata si allestiranno preparazioni erboristiche sulla base di antiche ricette. La lezione sarà tenuta dalla dott. Francesca Vercelli.

I SIMBOLI DELL’ALCHIMIA – di Alessandro Pelagatti

festina lente

In una tavola dell’antico e prezioso “Anfiteatro della Saggezza Eterna” di Khunrath, è riprodotto il Lab-Oratorio dell’Alchimista, cioè una sala con l’oratorio per pregare e meditare (ora) e il laboratorio con mantici, ampolle, alambicchi, fornelli, e tutto quello che serve per le ricerche alchemiche (et labora), per quel lavoro che si svolge fuori e dentro l’uomo. In primo piano si può vedere sopra un distillatore la frase “festina lente”, “affrettati lentamente”, frase spesso raffigurata simbolicamente da una tartaruga sul cui guscio è piantata una vela da barca gonfiata dal vento, oppure da una lepre che esce dal guscio di una chiocciola, a indicare una operazione compiuta con forza calma. La distillazione nell’Athanor infatti ha bisogno proprio di questa azione calma, forte e costante ma calma, molto intensa e continua fino alla completa trasmutazione della materia grezza in una materia più pura, fino alla trasformazione dei metalli vili in metalli preziosi. Squadrare la pietra, operando con la volontà e la tenacia, il metodo e lo studio, senza stancarsi, perseverando fino alla fine, fino al compimento della Grande Opera, questo volevano sintetizzare gli Alchimisti nei simboli adoperati sia in sculture o dipinti, sia nei trattati ermetici.

Lunedì 10 novembre alle ore 21.30 vi aspettiamo nella sede pistoiese (Piazza dello Spirito Santo, 1) con il dott. Galastri (psicologo) che terrà una lezione su “I simboli dell’Alchimia”. Come sempre ingresso libero.

 

LA VIA DELLE ESSENZE – di Stefania Fineschi

aboca2Conosciuti fin dall’antichità, gli oli essenziali che si estraggono dalle piante sono utilizzati in maggioranza per la loro capacità di dare sollievo grazie ai profumi che emanano. Ma le proprietà di queste sostanze non si limitano al loro piacevole (o meno piacevole) odore. Le essenze vegetali hanno infatti  un potere curativo inaspettato e molto efficace, ancora in parte da chiarire, come da chiarire restano il meccanismo attraverso il quale agiscono sulla struttura umana e la loro funzione all’interno degli organismi vegetali che li producono. Non a caso negli ultimi decenni valenti ricercatori si sono dedicati allo studio di queste potenti (e quindi non innocue) armi per la difesa della salute psico-fisica, anche per l’interesse che destano le loro capacità di agire non solo da antibiotici in grado di non innescare il meccanismo della farmaco – resistenza, ma anche di avere un’azione diretta sullo psichismo umano, essendo in grado di modificare l’umore.

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CHE COS’È LA FITOTERAPIA? – di Stefania Fineschi

Fitoterapia corsoLa fitoterapia è una scienza antichissima, è stata l’unico braccio esecutivo della medicina per molti secoli, fino all’arrivo della chirurgia e fin quando, pochi decenni fa, l’ingegno umano, utilizzando la chimica farmaceutica, ha cominciato ad indagare all’interno dei tessuti e delle cellule vegetali, per scoprire molecole ed enzimi, isolarli e trasformarli nei farmaci che attualmente utilizziamo. È curioso scoprire, dai dati del Ministero della Sanità, che a tutt’oggi il 40% dei farmaci in commercio è ancora prodotto utilizzando sostanze vegetali[1], a conferma che l’importanza dello studio dei prodotti del Regno Vegetale prosegue inalterata nel tempo. Anche l’interesse popolare per le cure con i prodotti erboristici, dopo aver subito un quasi annientamento alla metà del secolo scorso, ha visto poi un incredibile  rinnovamento.

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LE PIANTE MEDICINALI

La nuova scienza elabora sempre la vecchia scienza e la porta oltre con nuove scoperte” (T.Palamidessi).

piante medicinali 2In questi ultimi anni c’è stata una grande riscoperta della fitoterapia, con l’utilizzo dei principi attivi contenuti nelle piante medicinali (che poi sono gli stessi contenuti in alcuni farmaci, sintetizzati chimicamente) per la cura di alcune patologie tra le più frequenti come l’influenza, ma anche come terapia di sostegno in caso di malattie molto più gravi.

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