LE AMAZZONI DEL GRAAL – di Franco Naldoni

Dai romanzi del ciclo bretone sulla cerca del Graal, nel corso della storia, si è venuta fissando nell’immaginario collettivo l’idea che l’impresa della cerca del Graal fosse solo  appannaggio di cavalieri eroici, impavidi, dove la donna assumeva una parte marginale, secondaria, dato il carattere ascetico dell’opera, al massimo di ispiratrice del Cavaliere.

Quasi insinuando che fosse preclusa alla donna la via eroica del Graal.
La partecipazione della Donna al Mistero del Graal è invece fuori discussione come viene testimoniato dalle visioni e dalle gesta eroiche di molte amazzoni, vere e proprie eroine, donne dotate di estremo coraggio e sublimi qualità, che si sono messe al di là delle forme storiche contingenti  accusandone i lati sbagliati, per affermare la propria dignità regale, spirituale, lottando per rivendicare per tutti il diritto e la dignità di esseri liberi. 
Investite dalla stessa visione graalica di un carisma ed una autorità eccezionale hanno saputo muovere re, papi e nazioni per ristabilire il “diritto divino” anche nel governo dei regni terreni, muovendosi  nella società con lo stesso eroismo e intransigenza con la quale si erano mosse per cambiare se stesse in vista di dirigere anche gli altri.
E nel cimento per la difesa e l’affermazione della verità si qualificano come vere eroine dell’Eterno Spirito, vere guerriere e sacerdotesse offrendo in sacrificio la propria vita per l’ideale, presentando a tutte le  donne un’altra faccia della missione femminile. Infatti, non è soltanto quella della vergine pia, di una sposa o di una mamma o di ispiratrice del cavaliere, ma può ambire ad essere “Custode del Santo Graal”.
Questa donna profuma di cielo e ispira e spinge all’unione con l’Assoluto anche l’uomo che trema d’amore al solo guardarla e per esser degno di quello sguardo vuole solo emularne l’esempio.
Lunedì 15 ottobre alle 21.30 vi aspettiamo per proseguire questo affascinante tema (l’ingresso è libero e gratuito).
L’intento di questo incontro sarà di comprendere chi è un’Eroina e Dama del Graal, quale è il suo Ideale preciso, per chi e per cosa combatte ardentemente con prodezza e intelligenza, a chi dedica la sua vita.

Queste dame del Graal, meravigliose e bellissime, da personaggi dei romanzi del ciclo Bretone di re Artù dove porgevano la Coppa all’eroe meritevole e degno, all’Eletto Cavaliere,  si concretizzano in vere e proprie Amazzoni  del Graal ed irrompono sul palcoscenico della storia per insegnare agli uomini (e alle donne) a riscoprire il sentiero che conduce al Regno Celeste.

 

 

 

 

 

 

 

DANTE E LA CERCA DEL GRAAL – di Franco Naldoni

Venerdì 5 ottobre alle 21.30, avremo il piacere di ascoltare una relazione di Franco Naldoni sul tema “Dante e la Cerca del Santo Graal”.
Anche se non divulgato e manifesto, è molto stretto, sia da un punto di vista dottrinale che linguistico, il legame esistente tra l’ascesa di Dante fino alla visione beatifica descritta nella “Commedia” e le avventure ambientate nella “Bretagna Azzurra” da quei romanzieri del ciclo arturiano che fecero risuonare in tutta l’Europa medioevale l’eco di una leggenda antichissima, legata al misterioso nome di Santo Graal.

Comparsi negli stessi anni in cui vennero edificate le Cattedrali Gotiche e mentre i Cavalieri Templari stavano combattendo in difesa del Santo Sepolcro, i romanzi del ciclo arturiano ereditano la materia cavalleresca tipica dell’espressione poetica ad essi immediatamente precedente e la rielaborano allo scopo di additare un preciso itinerario spirituale che trova nel messaggio più segreto del Cristianesimo delle origini il suo fondamento dottrinale.
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Il Mistero del Santo Graal

Riprendiamo gli incontri del lunedì sera con un tema affascinante e misterioso: il Santo Graal.
Prenderemo spunto dal titolo dal titolo del 18° Quaderno della collana archeosofica: “Esperienza misterica del Santo Graal” scritto da Tommaso Palamidessi.
In un momento storico in cui la critica letteraria si è spostata verso l’interpretazione antropologica e psicanalitica dei romanzi più famosi, riguardanti la misteriosa coppa, tanto da arrivare ad affermare che il romanzo “Parzifal” di Wolfram Von Eschenbach sia solo l’analisi dell’arrivo alla maturità sessuale del protagonista, noi presenteremo una lettura diversa, attuale e non solo mitica o teologica.  E, incredibilmente, pratica.
Dobbiamo ricordare che questi romanzieri erano degli iniziati, partecipi degli ordini segreti del tempo, e quindi a conoscenza di un linguaggio simbolico e cifrato che adoperavano con maestria. Scrissero romanzi in prosa o in versi con l’intento di additare agli uomini un preciso cammino di realizzazione interiore, spirituale, che li avrebbe sicuramente resi più maturi, più “uomini”, più veri sotto ogni punto di vista. Per capire quale sia questo cammino occorre andare a curiosare nei testi dell’epoca e non solo, ampliare la ricerca scoprendo dove nasce e da dove arriva la tradizione della coppa, e di altri oggetti leggendari, donati dalla Divinità all’umanità o conquistati dai cavalieri predestinati.
La tradizione della coppa è qualcosa che accompagna la casta guerriera da molto tempo; se ne trova traccia nella religione indoariana, millenni avanti Cristo, dove il graha era la coppa ove si celebrava e preparava una bevanda dai poteri magici definita soma, riservata ai guerrieri.
Ma si potrebbero fare molti esempi, visto che in tantissime culture la divinità reca doni agli uomini che sono da sempre simbolo di investitura. Ad esempio, nelle leggende del giappone feudale la Dea Amaterasu dona tre oggetti al popolo di Edo, che diventano il simbolo della discendenza solare. Anche in questa cultura da sempre si lega, in senso ideale, il potere regale e sacerdotale all’origine divina di essi. Possiamo cogliere la stessa allegoria riguardo al mitologico Re Artù delle leggende graaliche del nostro medioevo. Re ed eroe, rappresentante del Potere Divino sulla terra. Perché c’è sempre di mezzo un eroe che dopo aver compiuto una battaglia scopre un segreto, conquista un oggetto, l’immortalità e un regno, con visioni e profezie divine.

Questa tradizione antica arriva nel nostro medioevo e si riveste delle forme simboliche del tempo. Si parla del Re del mondo e del suo regno misterioso nel quale è custodito il Santo Graal, un regno che non si può raggiungere né per terra né per mare ma solo con il volo dello spirito.
Mettersi al servizio di questo Re, per il Cavaliere, era offrirsi a Dio stesso ed intraprendere la “Cerca del Graal”, il massimo onore a cui poteva aspirare.

Alessandro Polletti curerà le due serate previste su questo tema, lunedì 24 e venerdì 28 settembre, con inizio alle 21.30. Ingresso libero e gratuito, come sempre vi aspettiamo ben lieti di scambiare ricerche, studi ed esperienze.

 

UNA FESTA PER RICOMINCIARE

festa riaperturaCarissime e Carissimi, dopo la pausa estiva eccoci di nuovo qua per cominciare insieme questo autunno che si preannuncia bello ricco di iniziative!

Vi invitiamo alla festa di riapertura venerdì 14 settembre, dalle 20.30, con apericena e brindisi di benvenuto per i nuovi amici che vorrete portare. Poi dalle 21.30 presentazione del programma che abbiamo pensato per voi.
Ecco qualche anticipazione, nel caso non possiate venire il 14 sera.
Avremo in settembre due eventi artistici, da non perdere:Caffè Nero

Giovedì 20 settembre alle 20.45  – Teatro Mauro Bolognini
CAFFÈ NERO – di Agatha Christie
3 atti unici per la regia di Lorenzo Galletti
Saggio del Laboratorio Teatrale
Prenotazioni: 3357017578

Canto 2018
Sabato 29 settembre alle 21.15
– Chiesa del Carmine (Piazza del Carmine)
SAGGIO DI CANTO
concerto del coro di allievi dei corsi di canto
Ingresso libero

Che ve ne pare? Solo in settembre già tre occasioni per rilassarsi, divertirsi e stare un po’ insieme. Non male come inizio!

cavaliere e graal
Riprenderemo anche gli appuntamenti del lunedì sera, a partire dal 24 settembre, sempre alle 21.30, sempre ad ingresso libero, con un bel ciclo di appuntamenti dedicati al mito-realtà del Santo Graal, con tutto quello che ruota attorno, un fascino leggendario di una attualità sorprendente.
Un tema che proponiamo anche il venerdì sera, dal 21 settembre, alle 21.30, con proiezione di filmati, video documentari, e relazioni. Seguiteci sul blog o su FB per i dettagli di ogni singolo appuntamento. Oppure lasciate il vostro indirizzo mail, così vi inseriamo nella mailing list e potrete ricevere tutte le informazioni in largo anticipo.

Un altro evento interessante, ad ingresso libero:
mercoledì 26 settembre alle 18.30 con replica alle 21.30, presenteremo il nuovo Corso di Disegno Artistico.Disegno Artistico

Proseguono inoltre i corsi di Canto e Pittura Iconografica, e non mancheranno appuntamenti dedicati alla nostra salute, come il corso di Meditazione e il rinnovato corso di Erboristeria e Alimentazione. meditazione

Vi aspettiamo alla festa di riapertura, venerdì 14 dalle 20.30 in poi. Saremo ben lieti di darvi ogni informazione e spiegazione riteniate necessaria.

 

 

 

LA LEGGENDA DEL SANTO GRAAL E IL REGNO MISTERIOSO – di Alessandro Benassai

LE ORIGINI DIVINE DELLA REGALITA’

le mont saint michel

Tradizioni di popoli diversi tramandano da tempi immemorabili la storia dell’esistenza di un possente monarca e di un regno misterioso sovrastante il regno visibile, un luogo segreto, una contrada sacra, una terra di luce raffigurata come un’isola bianca situata in mezzo al mare amaro della vita. L’idea della regalità divina e dell’inviato dal cielo costituisce il motivo centrale della leggenda.

Colui che regna mediante la virtù del Cielo” è simile alla stella polare: rimane immobile mentre tutte le cose volgono intorno a lui. È il “volgitore della ruota“, il legislatore al di là della legge, il gran sacerdote del tempio invisibile che guida i destini del tempio visibile. polo nord celeste

La residenza occulta dove si cela il “Re del mondo” è raffigurata a volte come un’isola rotante per l’allusione al Polo, alla “terra polare” che ruota intorno al punto fisso o centro immutabile dei principi spirituali. La dimora del Re è la “Città dalle porte d’oro” dell’antica Atlantide descritta da Platone, l’isola di Apollo che i Celti chiamarono Aballun (da cui Avallon), l’isola dello splendore, la terra degli eroi nella quale scompaiono o vengono rapiti coloro che hanno conseguito la perfetta illuminazione spirituale. Né per terra né per mare si può raggiungere l’isola sacra, solo il volo dello spirito vi può condurre.

Da Avallon discesero stirpi divine che caratterizzarono l’Età dell’Oro, dinastie solari come i Tuatha dé Danann che portarono con sé alcuni oggetti magici dotati di poteri soprannaturali: si parla a volte di una pietra avente il potere di indicare i re legittimi, o di una spada che rende invincibili e di una coppa che contiene un elisir che rende immortali. Dai tempi primordiali la tradizione giunse sino al Medio Evo dove si rivestì delle forme simboliche del tempo.

(Dal testo della conferenza-video datata 5 agosto 1995, che proietteremo nuovamente in due parti giovedì 12 e giovedì 19 novembre, ore 21.30, alla sede di Piazza dello Spirito Santo 1. Ingresso libero.)