LA GRANDE OPERA

Ultimo (forse) appuntamento con l’Alchimia venerdì 1° dicembre alle ore 21.30, come sempre ingresso libero e gratuito. Tema della serata: la Grande Opera.Grande Opera
Eh sì, perché per giungere alla conquista della famosa Pietra Filosofale è necessario cimentarsi nella Grande Opera.
Gli Alchimisti ce ne parlano come di uno specifico percorso, una via, che può durare l’intera esistenza oppure “1 anno e 1 giorno”.laboratorio
Abbiamo visto che il luogo ove gli alchimisti prediligevano compiere le loro operazioni era il laboratorio. Chiuso in questa dimensione, destreggiandosi tra ampolle, fuochi e libri di istruzioni, l’Alchimista si dà un gran daffare per sperimentare: misura, confronta, corregge, calibra, calcola, alimenta il fuoco e ne stabilisce il regime, il tutto senza mai allontanarsi dalla sua fucina. opera al rosso
Alla luce di questo può venir quasi spontaneo domandarsi cosa si possa trovare stando chiusi e fermi sempre nel medesimo posto… E se, invece, la sua indagine non rientrasse nei canoni di una ricerca comune?simbolismoalchemico
Gli Alchimisti, in effetti, sono alla ricerca di qualcosa che non è lontano nello spazio o remoto nel tempo, ma è al di là della contingenza storica. Come abbiamo detto all’inizio di questo ciclo di incontri, l’Alchimia ha una dimensione al di fuori del tempo.
L’eccezionalità di ciò che gli alchimisti vanno cercando deriva dal metodo che consente di ottenerlo: la trasformazione, non sono previsti altri sentieri.
via degli eroi
La “Grande Opera” comprende tutte le “operazioni” o “tappe” che permettono agli uomini e alle donne di buona volontà di farsi oggetto di questa metamorfosi.
Nel corso dell’ultimo (forse) appuntamento parleremo proprio di questo, cercando di raccontare le fasi salienti della fatica alchemica e alcuni simboli allegorici che sono stati adoperati per descriverla.
Tutto, infatti, è possibile purché ci si basi su un solido fondamento: quello della Conoscenzacaduceo di Ermete
Conoscenza globale, piuttosto difficile da raggiungere da soli. Abbiamo bisogno di qualcuno che la possiede e che la rende fruibile e possibile a tutti. Altrimenti per noi l’Alchimia resterebbe una Scienza Impossibile. Invece non lo è più!
Se volete scoprirlo, vi aspettiamo venerdì 1° dicembre.

 

 

 

 

LE CHIAVI DELLA TRASFORMAZIONE ALCHEMICA

Secondo appuntamento con l’Alchimia venerdì 10 novembre (ingresso libero – ore 21.30), questa volta con “Le Chiavi della Trasmutazione Alchemica”.trasmutazione alchemica
Tutti sanno che gli alchimisti hanno dato un grande contributo alla chimica moderna, scoprendo nei loro laboratori sostanze che ancora oggi utilizziamo. Ma ci hanno lasciato anche un “manuale operativo” che spiega come ottenere il prezioso oro, metallo incorruttibile come lo spirito dell’uomo risvegliato. Una conquista che si otteneva (e si può ottenere) dopo un duro e metodico lavoro su se stessi.alchimia fasi dell'opera
Gli alchimisti parlano di creare la Pietra Filosofale, di usare il Fuoco, di trasformare i metalli vili in oro, si servono, quindi, di un frasario chimico che sembra non aver altra ubicazione se non i laboratori scientifici. E dunque, come portare nella realtà interiore le istruzioni di questo manuale operativo così astruso e originale?alchimista
Scopriremo insieme il significato del simbolismo che descrive la materia con cui si opera e gli strumenti da adoperare, perché il linguaggio alchemico è composto di allegorie e simboli.
Gli alchimisti descrivono tutte le operazioni fisiche, animiche e spirituali  da compiersi per arrivare ad una completa trasformazione della nostra interiorità, una “trasmutazione alchemica” che separa tutto quello che è scoria, pesantezza, zavorra inutile, lasciando ampio spazio e respiro all’Io dell’uomo e della donna, rigenerato e dunque libero.uomo energetico
Ricercando la trasmutazione del piombo in oro personaggi importanti come Lullo, Bacone o Paracelso,  fecero molte scoperte chimiche grazie allo studio della materia nei loro laboratori; scoperte che ancora oggi utilizziamo abitualmente e che furono le basi della chimica moderna.
Sostanze come alcool, acqua borica o etere solforico infatti hanno radici nei laboratori alchemici.JosephWright-Alchemist
Ma se interpretiamo la materia su cui lavorare come l’uomo e la donna nella loro totalità ecco che tutto il laboratorio e tutti i suoi strumenti assumono un diverso significato.
Il fornello, i mantici, le diverse fasi, tutto acquista un valore operativo che ci riguarda da molto vicino.
Nel processo di separazione dello spesso dal sottile, il fuoco ha un valore determinante. Il fuoco raccontato nei miti e nelle leggende, il fuoco divino conquistato con fatica dall’eroe diventa la scintilla necessaria per illuminare il sentiero che conduce alla Pietra Filosofale.
Vi aspettiamo venerdì 10 novembre per proseguire insieme questo tema affascinante.

 

 

I SIMBOLI DELL’ALCHIMIA – di Alessandro Pelagatti

festina lente

In una tavola dell’antico e prezioso “Anfiteatro della Saggezza Eterna” di Khunrath, è riprodotto il Lab-Oratorio dell’Alchimista, cioè una sala con l’oratorio per pregare e meditare (ora) e il laboratorio con mantici, ampolle, alambicchi, fornelli, e tutto quello che serve per le ricerche alchemiche (et labora), per quel lavoro che si svolge fuori e dentro l’uomo. In primo piano si può vedere sopra un distillatore la frase “festina lente”, “affrettati lentamente”, frase spesso raffigurata simbolicamente da una tartaruga sul cui guscio è piantata una vela da barca gonfiata dal vento, oppure da una lepre che esce dal guscio di una chiocciola, a indicare una operazione compiuta con forza calma. La distillazione nell’Athanor infatti ha bisogno proprio di questa azione calma, forte e costante ma calma, molto intensa e continua fino alla completa trasmutazione della materia grezza in una materia più pura, fino alla trasformazione dei metalli vili in metalli preziosi. Squadrare la pietra, operando con la volontà e la tenacia, il metodo e lo studio, senza stancarsi, perseverando fino alla fine, fino al compimento della Grande Opera, questo volevano sintetizzare gli Alchimisti nei simboli adoperati sia in sculture o dipinti, sia nei trattati ermetici.

Lunedì 10 novembre alle ore 21.30 vi aspettiamo nella sede pistoiese (Piazza dello Spirito Santo, 1) con il dott. Galastri (psicologo) che terrà una lezione su “I simboli dell’Alchimia”. Come sempre ingresso libero.

 

Alchimia – di Alessandro Pelagatti

Alchimia 1

La realizzazione dell’umana perfezione non è un processo psicologico o un aggiustamento morale della propria personalità con pochi facili espedienti, come oggi erroneamente si vorrebbe far credere in talune correnti spiritualistiche o psicologiche, ma è un processo di reale trasformazione interiore che investe la parte più profonda dell’uomo e della donna, l’individualità e la totalità del composto umano, un reale cambiamento di natura, di vibrazione, che agisce molto in profondità, vera accordatura e saldatura con l’Assoluto, per la quale è necessaria la Grazia divina dall’alto e l’ascesi umana dal basso ed i cui metodi e procedimenti non si possono svelare senza precauzioni; delicate operazioni di chirurgia spirituale, nelle quali l’ingegnere, il laboratorio, gli strumenti, i metalli e i mantici sono dentro di noi.

Per questo i sacerdoti di ogni tempo, dei templi dell’Egitto, dell’India, e del cristianesimo dei primi padri, insegnarono ai soli Iniziati ai misteri le operazioni da compiere nascondendole ai profani e custodirono gelosamente i segreti di quell’arte meravigliosa che ha preso il nome di Alchimia, (che nel medio evo venne chiamata Arte Regia perché fa dell’individuo un Re in senso spirituale), che è sempre stata presente in tutte le tradizioni religiose, come l’aspetto più nascosto ed intimo di esse.

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