Questo autunno comincerà un corso nuovissimo, a cura di Caterina Savasta (docente di italiano e storia, scrittrice, curatrice di laboratori teatrali, regista teatrale) e Christian Bonelli (grafologo professionista di metodo francese-europeo, diplomato ARIGRAF e socio Associazione Grafologi Professionisti): SCRITTURA E GRAFOLOGIA.
Ogni sabato pomeriggio, dalle 17.30, a partire dal 5 ottobre.
Scrivere è un’attività che ad alcuni piace moltissimo, talvolta rende felici, fa divertire, ridere, sognare, aiuta a conoscere noi stessi e gli altri, in un certo senso rende più liberi e quasi ci fa volare. La scrittura è anche una tecnica, l’espressione della creatività, dell’originalità, del genio e del talento umano.
Le antiche civiltà hanno spesso lasciato segni scritti, su vari supporti come la roccia, la pelle di animali e la pelle umana, il papiro, la carta, il metallo, la pietra, usando diversi strumenti come lo scalpello, lo stilo, la penna e oggi anche il computer.
Scriviamo in modo soggettivo, lasciando spazio alle nostre emozioni, opinioni, pensieri, in modo personale, informale oppure in modo oggettivo, limitandoci a dare delle informazioni precise su cui tutti non possono che trovarsi d’accordo. Scriviamo per descrivere, informare, esporre, argomentate, dimostrare…
Scrivere è una pratica, una tecnica ed un mistero, una magia. Per gli antichi scrivere era in alcuni casi come dire, era come fare, operare, mettere in pratica. Scrivere un nome equivaleva a mettersi in contatto con la realtà, con la persona che aveva quel nome, con la essenza metafisica, eterna che la costituiva. E la letteratura è piena di storie, fiabe e racconti incentrati proprio sul nome.
C’è chi è naturalmente portato e sa già scrivere, gli riesce facile, naturale e scriverebbe sempre perché ha sempre un’idea, le parole gli vengono spontanee e sa come fare. C’è chi sa scrivere e vuole migliorare le sue capacità, vuole diventare più esperto e più sicuro o avere più fantasia e immaginazione. C’è chi soffre della sindrome da foglio bianco e che guarda a lungo senza sapere che fare. Non sa come cominciare, non ha idee, si distrae e il tempo passa ed è come incantato, immobilizzato e non ne esce.
C’è chi ha una fervida immaginazione, è pieno di fantasia, crea, costruisce, amplifica, sogna, trasforma, vede le immagini e le fa diventare parole, parole che sembrano un film. E per queste caratteristiche non riesce ad essere oggettivo, aderente all’aspetto fisico, concreto, scientifico.
Scrittori si nasce e si diventa. Può essere importante leggere molto. C’è chi legge i libri, gli scritti e le parole e c’è chi legge la realtà: si fa attento, attentissimo attraverso i suoi cinque sensi e registra tutto, odori, sapori, immagini, sensazioni tattili e suoni. C’è chi si addentra nei mille particolari delle cose, delle persone, quelli che sfuggono agli altri, che sembrano banali e insignificanti e poi diventano originali, bellissimi e pieni di significati…
Ecco, scrivere è un po’ tutto questo.
Ci sono scrittori che lavorano da soli nel silenzio di una stanza dove non c’è nessuno e non ci sono rumori e c’è chi scrive in mezzo alla gente, tra la folla, nella confusione perché le parole vengono da sole come se una voce raccontasse. C’è chi scrive perché appena comincia a leggere un testo gli si mette in moto la fantasia e viene ispirato da un bel paesaggio, un cucciolo o una bella donna.
Si può scrivere insieme agli altri, sembra impossibile, ma è fattibile; tutti ad esempio pensano al mare e ciascuno dice qualcosa, si prende la frase più bella e le parole più particolari, più musicali, più espressive ed efficaci e il divertimento è assicurato. La scrittura è comune, nata dal lavoro di individui che un po’ mettono da parte se stessi e un po’ mettono in comune se stessi: l’operazione è magica e miracolosa, solitamente dà tanta felicità.
Si potrebbe continuare a scrivere della scrittura per ore e per mille pagine, ma vogliamo farlo insieme. I tipi di testo sono numerosi, le tecniche da imparare e da mettere in pratica anche, magari con quel qualcosa in più in termini di creatività…Abbiamo mille opzioni da realizzare insieme, testi di vario genere e calligrammi, anagrammi, rebus, fumetti, iperstesti…
Questo è un corso di Scrittura Creativa e di Grafologia, quindi ci occuperemo della scrittura come atto creativo e dello scrivere come gesto manuale, di quella parte della scrittura, la Grafologia, che serve anche a conosce meglio se stessi e gli altri, perché attraverso di essa noi riveliamo noi stessi: aspetti del carattere, ma anche sogni, ideali, speranze, paure e brutti ricordi. C’è chi riesce anche a prevedere degli avvenimenti, studiando la calligrafia…
La Grafologia è una appassionante disciplina per conoscere meglio noi stessi perché esistono alcune tecniche di interpretazione della grafia mediante il riconoscimento e l’analisi delle quattro espressioni del grafismo: lo studio e il simbolismo dello spazio grafico (cioè del foglio), la forma, il movimento e il tratto o pressione. I suoi campi d’applicazione sono molti: negli adulti l’analisi del carattere può svelare doti e potenzialità inespresse e far luce sull’orientamento scolastico, professionale e l’affinità familiare, collaborativa o di coppia; nei bambini l’attenta analisi del disegno e della grafia ci svela il non detto e può fornire un aiuto importante per indicare, oltre al livello di maturazione, eventuali problemi e conflitti.
Il carattere dell’uomo, i suoi stati d’animo, le sue capacità mentali, si rispecchiano nella scrittura. “La mano che sorregge la penna, è come un registratore di impulsi nervosi, un sismografo dell’anima, che traccia sulla carta una sinusoide, un’onda grafica, cioè la scrittura, con tutta una gamma di variazioni che potrebbero essere paragonabili ad un cardiogramma, un encefalogramma che registra i vari impulsi elettrici partiti dal muscolo cardiaco e dal cervello” (Tommaso Palamidessi).
Scrivere è un’attività simbolica, spaziale e temporale, attività che si inserisce in un ambiente (il foglio) e lascia un’impronta (la grafia) che ha un ritmo, un’energia, una forma che riconducono in maniera inconfondibile al suo autore e ci parlano di lui.
Il grafologo non studia il contenuto dello scritto, ma il gesto grafico, il suo movimento, come si posizionano le righe e le parole sul foglio, come le lettere si legano tra loro, la pressione esercitata e ancora molto altro, con l’unico fine di delineare l’identikit esatto dello scrivente. Attraverso l’analisi della scrittura si può risalire quindi al temperamento e di conseguenza ad aspetti della personalità come dinamiche relazionali, stili cognitivi, attitudini e capacità professionali, stato di salute e addirittura, sembrerà incredibile, anche alle caratteristiche somatiche: statura, morfologia del cranio e del viso, colore dei capelli e degli occhi, timbro e intensità di voce, ecc. Appare ben più complicato, per molti impossibile, determinare il sesso e l’età, ma le opinioni in merito non sono univoche.
La grafologia trova il suo logico impiego in vari ambiti: nell’età evolutiva per ciò che riguarda l’analisi dello scarabocchio, del disegno infantile e per l’orientamento scolastico; nell’analisi della personalità e delle dinamiche intrapsichiche e interpersonali; nel campo aziendale con l’orientamento e la riqualificazione professionale e nella gestione delle risorse umane; in ambito giuridico per firme, testamenti olografi contestati, anonimo grafia, ecc.; nella valutazione delle affinità sia di coppia che professionali.
Vi sono però anche altri campi d’indagine, meno conosciuti, ma di certo non meno interessanti. Uno di questi è la grafologia agiografica, ovvero l’analisi della scrittura di santi del calibro di Francesco d’Assisi, Caterina da Siena, Caterina de Ricci, Teresa d’Avila, Giovanni della Croce, Anna Katerina Emmerick, Gemma Galgani, ecc. Un contributo importante su questo tema lo ha lasciato il caposcuola della grafologia italiana, il francescano padre Girolamo Moretti, con il suo testo oramai quasi introvabile “I santi dalla loro scrittura.” Interessante ciò che egli afferma a seguito del suo studio su più di 60 grafie: “I santi spesso non sorgono da nature singolarmente dotate, ma da ogni temperamento e carattere; anche dai più torbidi può sorgere, con l’aiuto della Grazia e della volontà umana, il capolavoro della perfezione morale”. Quelle dei mistici sono scritture molto istruttive anche per il fatto che ci danno indicazioni utilissime per riconoscere i rari segni grafologici che identificano le virtù e le predisposizioni alla vita spirituale.
Le competenze del grafologo possono aiutare molto anche nella verifica delle scritture prodotte in casi di medianità scrivente o psicografia, ovvero quella facoltà grazie alla quale il braccio e la mano del medium, mossi dall’entità spiritica disincarnata, producono dei messaggi scritti. Lo scienziato si avvale di tutti i mezzi possibili per convalidare le sue ricerche, anche in campo metapsichico. Gli strumenti e le regole della grafologia peritale possono contribuire a svelare se la scrittura vergata da un medium in stato di trance è da ritenersi autentica, cioè appartenente all’anima incorporata momentaneamente dal medium, è frutto dell’inconscio personale o è un falso. Anche in questo campo gli studi sono pressoché all’inizio.
Una domanda che spesso il grafologo si sente porre è la seguente: “La grafologia oltre a dirmi come sono, può aiutarmi a cambiare me stesso, a trasformare le mie debolezze in fortezze?”. In merito a questo tema è bene precisare subito che la grafologia può fare solo ciò che le compete e non altro, il grafologo non è uno psicologo e non deve in alcun modo invadere il campo della psicologia e della terapia psicanalitica. Avendo ben chiaro questo, niente vieta provare ad usare la grafologia anche come “grafoterapia” solo nei termini di esercizio atto a riprodurre un modello di scrittura (o una firma) che abbia evidenti i segni delle qualità che in noi difettano e si vogliono acquisire.
Una prima conferma della plausibilità di un metodo di questo tipo la troviamo nel fatto che Jules Crépieux-Jamin consiglia, quando si studia una grafia, di ricalcarla con una penna scarica in modo da “sentire” ed immedesimarsi totalmente in colui o colei che l’ha prodotta. Tommaso Palamidessi è invece molto più esplicito, dette anche il seguente consiglio ad una persona che gli scrisse chiedendo lumi su come poter migliorare se stessa: “Ora se lei vuole migliorare il suo carattere e con esso il destino, imiti per mezz’ora al giorno, la scrittura di un personaggio che nella storia si mostrò grande, per es. Napoleone, Bismark, Leonardo. Cerchi di imitare un fac-simile di autografo con una certa sveltezza, compenetrandosi nella mentalità di chi lo scrisse. In tal modo farà prendere all’energia psichica, un nuovo indirizzo, un ritmo diverso che ad esercitazioni fatte, le potrebbe dare una personalità sul tipo dei personaggi da lei imitati”. L’esercizio grafoterapeutico quotidiano doveva durare almeno sei mesi ed i risultati sarebbero stati certamente positivi. Tutto può essere utilizzato a scopo di miglioramento personale, anche la grafologia.
Il programma del corso prevede l’acquisizione graduale degli strumenti necessari per:
- riconoscere i segni grafologicinelle scritture in analisi;
- determinare il temperamentodello scrivente;
- utilizzare il metodo base di interpretazionedi una grafia.
Il corso è adatto a tutti (studenti, genitori, counselor, venditori, insegnanti, naturopati, manager, selezionatori) e si struttura in lezioni dove saranno illustrate alcune tecniche di Scrittura e di interpretazione della Grafia.
Ad ogni partecipante sarà consegnata una cartellina con materiale didattico, manuale, attestato di frequenza.
Il corso ha una cadenza settimanale, di sabato pomeriggio, dalle 17.30 alle 19.00, a partire dal 5 ottobre. Si terrà nella sede di Piazza dello Spirito Santo 1 a Pistoia.
Potete prenotarvi e chiedere informazioni : 0573 21414 in orario d’ufficio.
Scrittura Creativa e Grafologia stanno bene insieme perché scrivere è un gesto della mano e della mente, l’azione grafica del lasciare un segno sulla carta è un’azione che richiama un’idea, che coinvolge il sentimento e il pensiero, la creatività. L’una e l’altra parlano di noi, di come siamo al momento e di come possiamo diventare; entrambe possono aiutarci a procedere nella direzione che vogliamo.