I SOGNI PREMONITORI

Avete mai pensato cosa significherebbe ammettere la tesi che si possano davvero fare sogni premonitori?sognare-13
Innanzitutto, questa tesi porterebbe a ipotizzare l’esistenza di quello che in Occidente si chiama destino e che gli Orientali chiamano Karma. Quella legge che spiega che ad ogni causa procede un effetto specifico e dipendente dalle azioni svolte in precedenza.sognare-12
Questa ipotesi, però, porterebbe come conseguenza un altro spinoso dilemma: “Se esiste un destino e la possibilità di prevederlo con i sogni premonitori, allora l’uomo e la donna che ruolo rivestono nelle decisioni della propria esistenza?”
Un autore dell’800 usa un’analogia che riguarda un semplice esperimento di meccanica. Se una certa quantità di forza si utilizza per far rotolare una biglia, cosa si può utilizzare per modificare o neutralizzare la forza della biglia quando essa è già in moto?
Se adotto una forza inferiore a quella iniziale, potrà solo rallentare la biglia, ma non fermarla, quindi l’effetto si manifesterà sicuramente.
Se applico una forza uguale, si ferma in quel punto in cui applico la forza.
Se voglio cambiare realmente l’effetto innescato dalla causa, devo applicare una forza, che chiameremo libero arbitrio, più forte di quella iniziale affinché alla biglia non solo venga impedito di arrivare in fondo, ma addirittura si possa cambiare la direzione e quindi l’effetto diventa una nuova causa.sognare-11
Cambiare un sogno premonitore mette in luce il perfetto equilibrio tra il destino e il libero arbitrio.
Ne parleremo insieme alla psicologa Sissi Pisano lunedì 20 febbraio (ore 21.3′ – ingresso libero) presso la nostra sede pistoiese in Piazza dello Spirito Santo 1.

 

 

RICORDARE LE VITE PASSATE: REALTA’ O ALLUCINAZIONE?

sensi-spiritualiSiamo tutti dotati di 5 organi di sensi e di sensi fisici che tutti conosciamo: vista, udito, tatto, gusto ed olfatto. Questi ci permettono di entrare in relazione con il mondo intorno a noi. Oltre a questi sensi la Tradizione sapienziale ci insegna che esistono anche dei sensi spirituali che ci permettono di entrare in contatto con altri piani di esistenza. Anche il linguaggio comune porta un retaggio di questa antichissima tradizione: usiamo spesso l’espressione “sesto senso” per dire che al di là del ragionamento e di ogni previsione avevamo intuito qualcosa, o “terzo occhio” proprio per indicare uno di questi sensi spirituali. La Tradizione Archeosofica li chiama “Centri di forza“.sensi-metafisici
I sensi metafisici non sono nel corpo fisico, ma si trovano in un altro corpo detto causale o mentale superiore. Si tratta di vortici di energia, organi di dimensione variabile, che ricevono, trasformano e trasmettono impulsi di natura elettronico-psichica. Questi centri sono forse oggi più conosciuti con il nome chakras ma non appartengono soltanto alla cultura orientale, come comunemente si crede, anche in occidente si conoscono, come si può notare da un’attenta analisi dei testi del Cristianesimo antico. Questi Centri secondo la Tradizione Archeosofica sono dodici. Essi possono essere risvegliati con opportune operazioni e sviluppati attraverso un programma di esercizi, in relazione ad una specifica dottrina.reincarnazione-1
I Centri di forza quando entrano in funzione permettono di acquisire numerose facoltà. Una tra queste è la memoria delle vite passate. Normalmente non ci ricordiamo cosa ci è successo prima di nascere in questa vita. A volte può accadere che si ricordino più facilmente i bambini; casi di fanciulli che parlano di  un’altra mamma, di un’altra casa, di un’altra famiglia, di cui ad una indagine accurata è stata verificata l’esistenza, cominciano ad essere numerosi, tanto che la scienza non può più ignorare il fenomeno.
reincarnazione-2Perché i bambini ricordano più facilmente degli adulti? Perché a volte capita anche a noi adulti di vedere come le scene di un film o come in sogno degli avvenimenti che non sono accaduti a noi e di cui però ci sentiamo protagonisti?
Può accadere di ricordare per caso, ma sarà veramente il caso? Perché comunemente non si ricorda nulla?
memoria-vite-passateCome si fa a ricordare? E poi… a che serve ricordare? A guarire certi traumi? A capire che l’anima sopravvive al corpo? A vivere meglio? A progredire nel cammino evolutivo? Di tutto questo parleremo il 13 Febbraio (ore 21.30 – Piazza dello Spirito Santo,1) e saremo ben lieti di accogliervi nella sede pistoiese dell’Associazione Archeosofica.

LE PROFONDITA’ DELLA MENTE

mente-2La mente umana è uno strumento straordinario, potentissimo e molto poco conosciuto. Tutti sappiamo che cosa è il cervello, ma quando si tratta di dire che cosa è la mente forse la risposta non è proprio a portata di mano. Lunedì 6 febbraio alle ore 21.30 parleremo della mente perché abbiamo un obiettivo pratico da raggiungere: vivere sulla terra sforzandoci di possedere la sapienza, le virtù morali, in buona salute, in continuo contatto con i mondi che vanno oltre questo fisico, lavorare per aiutare l’Umanità, per poi trasferirsi nella beatitudine del Regno di Dio.
Diremo cosa è la mente, quali sono le sue facoltà e come si fa a svilupparle.
La mente non è il cervello, non si trova nel corpo fisico, non è fatta degli stessi atomi. Eppure la mente è collegata al cervello e se questo viene danneggiato la mente non può funzionare bene e viceversa.
La mente, secondo la Tradizione Archeosofica, è un corpo, il corpo mentale, che ha una precisa struttura e certe caratteristiche ben definite. mente-1
La mente ha o può sviluppare numerose proprietà come l’attenzione, la concentrazione, la meditazione, la memoria, la monoideazione e molte altre.
mente-3
Lo sviluppo della mente è realizzabile grazie ad alcuni esercizi graduali e sistematici. Una mente allenata permette di vivere una vita migliore e più felice, sia nella vita quotidiana consentendoci di stare più attenti, di ricordare di più, di imparare più in fretta, sia a livello spirituale perché ci mette in grado di conoscere, di darci degli obiettivi di ordine superiore e di raggiungerli. Vi aspettiamo lunedì sera alla sede pistoiese in Piazza dello Spirito Santo 1.