LE PIANTE MEDICINALI

La nuova scienza elabora sempre la vecchia scienza e la porta oltre con nuove scoperte” (T.Palamidessi).

piante medicinali 2In questi ultimi anni c’è stata una grande riscoperta della fitoterapia, con l’utilizzo dei principi attivi contenuti nelle piante medicinali (che poi sono gli stessi contenuti in alcuni farmaci, sintetizzati chimicamente) per la cura di alcune patologie tra le più frequenti come l’influenza, ma anche come terapia di sostegno in caso di malattie molto più gravi.

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È interessante imparare a conoscere le virtù delle piante, che noi vediamo sui balconi o nei giardini, che adoperiamo in cucina (la salvia, il rosmarino, il basilico, tanto per fare esempi conosciutissimi), o che calpestiamo involontariamente nelle passeggiate in montagna. Le abbiamo sempre sotto gli occhi, ma spesso ignoriamo la loro “vera” natura.

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La Scuola Archeosofica ha pubblicato di recente alcuni volumi di un trattato di terapia vegetale dal titolo “Guarire con le piante medicinali”, frutto della ricerca e catalogazione di decenni ad opera di Tommaso Palamidessi, studioso poliedrico che cominciò ad interessarsi di fitoterapia già a 9 anni, curiosando nella biblioteca del padre e restando affascinato da un testo che parlava di Alchimia, Pietra Filosofale e piante dall’effetto mirabolante: la Portulaca, la Celidonia, la Mercuriale.

 

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Photo by Aldo De Bastiani

Studi più completi vennero poi verso il 1940, in particolare la sua attenzione fu catturata dalla presunta azione anticancerosa del Colchico, della Thuya, del Cipresso e del Geranio Robertiano. Da allora ha raccolto una quantità enorme di appunti e ricette da lui sperimentate durante la sua attività di collaboratore con vari medici e cliniche del nord Italia.

I volumi di “Guarire con le piante medicinali” sono una pubblicazione (postuma, volutamente lasciata nella forma originale del manoscritto) ad uso degli allievi della Scuola. Fanno parte dei libri di testo su cui si basano i corsi di erboristeria organizzati dall’Associazione Archeosofica.

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Nessuna presunzione di risolvere i problemi di salute sostituendosi al medico, assolutamente, sarebbe un grave errore. Però studiare la fitoterapia, sperimentare come si fanno i preparati erboristici in maniera corretta (nei corsi viene allestito un piccolo laboratorio), come si conservano le erbe, quando e dove si possono raccogliere, può essere molto più di un hobby. Il farmaco fitoterapico ha azione curativa se l’organismo ne ha bisogno, ma può causare disturbi se ad esempio la pianta in questione è tossica (come la Belladonna) oppure non ben dosata (differenza tra uomo, donna e bambino, e nelle varie fasce d’età) oppure raccolta fuori dal tempo balsamico o infine conservata male, vecchia e dunque inefficace.

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A volte si comprano delle tisane prendendole in fretta e furia dallo scaffale del supermercato, in buona fede (ma ignorando), affascinati dalla confezione e dagli effetti promessi (dimagrante, rilassante, depurativa…). Sì, siamo sempre di corsa, questa società ha dei ritmi incredibili, ma per la nostra salute merita prendersi un po’ di tempo, informarsi con calma, imparare le nozioni di base, e poi confezionare da soli non solamente tisane ma anche tinture madri, oleoliti, elisir e vini medicinali, unguenti, pomate, compresse, sciroppi, tutto naturale e soprattutto personalizzato. Le piante medicinali vogliono un po’ di considerazione e chiedono una parte del nostro tempo, ma poi ricambiano con dei servigi salutari potentissimi. E la salute è il nostro bene più prezioso. Ringraziamo dunque la Natura e rimbocchiamoci le maniche: un piccolo sacrificio che poi sarà ben ricompensato.

 

 

 

 

 

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