Esistono simboli comuni a tutta l’umanità e a tutte le epoche storiche, la cui origine si perde nei tempi più remoti.
Uno di questi è il Tetramorfo, essere mitologico ideato dalla mescolanza di quattro esseri: il leone, il toro, l’aquila e l’uomo.
Immortalato nella meravigliosa Sfinge di Giza, esso nasconde con il suo enigma una conoscenza che getta una luce sull’uomo, la sua natura ed i meccanismi che lo collegano all’Universo a cui appartiene. Del resto, le domande che la Sfinge poneva a coloro che volevano proseguire oltre il loro viaggio erano: Chi sei? Da dove vieni? Dove Vai? Ovvero: conosci te stesso?
Ma il simbolo che pone la domanda, nasconde in sé anche la risposta? Getta una luce sull’essere umano e la sua vera natura? Di questo erano sicuri i medici dell’antica Cina e del Medioriente, che utilizzavano la conoscenza celata dalla Sfinge per guarire l’umanità dai suoi mali, fisici e psicofisici.
Questo sapere in realtà non è mai stato del tutto dimenticato e, seppur menomato nella sua completezza, travisato e deformato, è arrivato fino a noi attraverso la psicologia contemporanea.
La luce che getta sull’Essere umano, il Cosmo ed il suo Creatore, può però essere recuperata nella sua interezza, anche grazie ad un viaggio che l’uomo può realizzare dentro sè stesso con le tecniche della Psicoscopia.
Di questo parleremo lunedì 19 marzo, alle 21.30 presso la sede dell’Associazione Archeosofica di Pistoia, in piazza dello Spirito Santo n. 1. Ingresso libero e gratuito.