PRESENTAZIONE DEL CORSO DI GRAFOLOGIA BASE IN 6 LEZIONI
Il carattere dell’uomo, i suoi stati d’animo, le sue capacità mentali, si rispecchiano nella scrittura. “La mano che sorregge la penna, è come un registratore di impulsi nervosi, un sismografo dell’anima, che traccia sulla carta una sinusoide, un’onda grafica, cioè la scrittura, con tutta una gamma di variazioni che potrebbero essere paragonabili ad un cardiogramma, un encefalogramma che registra i vari impulsi elettrici partiti dal muscolo cardiaco e dal cervello” (Tommaso Palamidessi).
Scrivere è un’attività simbolica, spaziale e temporale, attività che si inserisce in un ambiente (il foglio) e lascia un’impronta (la grafia) che ha un ritmo, un’energia, una forma che riconducono in maniera inconfondibile al suo autore e ci parlano di lui. Il grafologo non studia il contenuto dello scritto ma il gesto grafico, il suo movimento, come si posizionano le righe e le parole sul foglio, come le lettere si legano tra loro, la pressione esercitata e ancora molto altro, con l’unico fine di delineare l’identikit esatto dello scrivente. Attraverso l’analisi della scrittura si può risalire quindi al temperamento e di conseguenza ad aspetti della personalità come dinamiche relazionali, stili cognitivi, attitudini e capacità professionali, stato di salute e addirittura, sembrerà incredibile, anche alle caratteristiche somatiche: statura, morfologia del cranio e del viso, colore dei capelli e degli occhi, timbro e intensità di voce, ecc. Appare ben più complicato, per molti impossibile, determinare il sesso e l’età, ma le opinioni in merito non sono univoche.
La grafologia quindi trova il suo logico impiego in vari ambiti:
- nell’età evolutiva per ciò che riguarda l’analisi dello scarabocchio, del disegno infantile e per l’orientamento scolastico;
- nell’analisi della personalità e delle dinamiche intrapsichiche e interpersonali;
- nel campo aziendale con l’orientamento e la riqualificazione professionale e nella gestione delle risorse umane;
- in ambito giuridico per firme, testamenti olografi contestati, anonimo grafia, ecc.
- nella valutazione delle affinità sia di coppia che professionali.
Vi sono però anche altri campi d’indagine, meno conosciuti, ma di certo non meno interessanti. Uno di questi è la grafologia agiografica, ovvero l’analisi della scrittura di santi del calibro di Francesco d’Assisi, Caterina da Siena, Caterina de Ricci, Teresa d’Avila, Giovanni della Croce, Anna Katerina Emmerick, Gemma Galgani, ecc. Un contributo importante su questo tema lo ha lasciato il caposcuola della grafologia italiana, il francescano padre Girolamo Moretti, con il suo testo oramai quasi introvabile “I santi dalla loro scrittura.” Interessante ciò che egli afferma a seguito del suo studio su più di 60 grafie: “I santi spesso non sorgono da nature singolarmente dotate, ma da ogni temperamento e carattere; anche dai più torbidi può sorgere, con l’aiuto della Grazia e della volontà umana, il capolavoro della perfezione morale.” Quelle dei mistici sono scritture molto istruttive anche per il fatto che ci danno indicazioni utilissime per riconoscere i rari segni grafologici che identificano le virtù e le predisposizioni alla vita spirituale.
Le competenze del grafologo possono aiutare molto anche nella verifica delle scritture prodotte in casi di medianità scrivente o psicografia, ovvero quella facoltà grazie alla quale il braccio e la mano del medium, mossi dall’entità spiritica disincarnata, producono dei messaggi scritti. Lo scienziato si avvale di tutti i mezzi possibili per convalidare le sue ricerche, anche in campo metapsichico. Gli strumenti e le regole della grafologia peritale possono contribuire a svelare se la scrittura vergata da un medium in stato di trance è da ritenersi autentica, cioè appartenente all’anima incorporata momentaneamente dal medium, è frutto dell’inconscio personale o è un falso. Anche in questo campo gli studi sono pressoché all’inizio.
Una domanda che spesso il grafologo si sente porre è la seguente: “La grafologia oltre a dirmi come sono, può aiutarmi a cambiare me stesso, a trasformare le mie debolezze in fortezze?”. In merito a questo tema è bene precisare subito che la grafologia può fare solo ciò che le compete e non altro, il grafologo non è uno psicologo e non deve in alcun modo invadere il campo della psicologia e della terapia psicanalitica. Avendo ben chiaro questo, niente vieta provare ad usare la grafologia anche come “grafoterapia” solo nei termini di esercizio atto a riprodurre un modello di scrittura (o una firma) che abbia evidenti i segni delle qualità che in noi difettano e si vogliono acquisire. Una prima conferma della plausibilità di un metodo di questo tipo la troviamo nel fatto che Jules Crépieux-Jamin consiglia, quando si studia una grafia, di ricalcarla con una penna scarica in modo da “sentire” ed immedesimarsi totalmente in colui o colei che l’ha prodotta. Tommaso Palamidessi è invece molto più esplicito, dette anche il seguente consiglio ad una persona che gli scrisse chiedendo lumi su come poter migliorare se stessa: “Ora se lei vuole migliorare il suo carattere e con esso il destino, imiti per mezz’ora al giorno, la scrittura di un personaggio che nella storia si mostrò grande, per es. Napoleone, Bismark, Leonardo. Cerchi di imitare un fac-simile di autografo con una certa sveltezza, compenetrandosi nella mentalità di chi lo scrisse. In tal modo farà prendere all’energia psichica, un nuovo indirizzo, un ritmo diverso che ad esercitazioni fatte, le potrebbe dare una personalità sul tipo dei personaggi da lei imitati.” L’esercizio grafoterapeutico quotidiano doveva durare almeno sei mesi ed i risultati sarebbero stati certamente positivi. Tutto può essere utilizzato a scopo di miglioramento personale, anche la grafologia.
Il corso base teorico-pratico si struttura in sei lezioni introduttive al metodo grafologico francese; è adatto e può essere utile a tutti, insegnanti, studenti, genitori, manager, avvocati, venditori, terapeuti, counselor, naturopati, ecc. Il programma prevede l’acquisizione graduale degli strumenti necessari per:
- riconoscere i segni grafologici nelle scritture in analisi;
- determinare il temperamento dello scrivente;
- utilizzare il metodo base di interpretazione di una grafia.
Ad ogni partecipante sarà consegnata una cartellina con materiale didattico e manuale.
Conferenza di presentazione Giovedì 13 ottobre ore 21:30, Piazza dello Spirito Santo 1 – Pistoia – ingresso libero.
A cura di: Christian Bonelli grafologo professionista di metodo francese-europeo diplomato ARIGRAF e socio A.G.P. (Associazione Grafologi Professionisti).
Per info e iscrizioni: 0573 21414 in orario d’ufficio.