Le ultime profezie relative alla fine del mondo per fortuna non si sono avverate, ma hanno riportato alla luce questo antico modo di prevedere il futuro.
Figura poco conosciuta, il profeta è in realtà un medium ultrafanico, è il nabi ebraico, cioè “colui che parla”, un messaggero speciale. Al profetismo biblico si legava la pratica del Naziereato, cioè un voto sacro, un’astinenza per motivi religiosi. C’erano profeti per vocazione e profeti volontari, individui appartenenti a qualsiasi classe sociale scelti dall’Alto per essere i portavoce di Dio. I profeti erano anche consiglieri, predicatori, pronti a parlare in pubblico per annunciare castighi divini invitando il popolo al pentimento e al ravvedimento. Al tempo dei Giudici esistevano scuole di profetismo che formarono una sorta di monachesimo con esercizi e pratiche molto simili a quelle dello yoga. Erano il misticismo di Israele, un misticismo a carattere iniziatico, che potremmo considerare uno dei più imponenti movimenti spirituali della nostra Tradizione.
Poi ci sono le profezie non bibliche, come quelle sulla fine del mondo o su altri avvenimenti sociali, frutto di sogni ispirati, calcoli astronomici, visioni e apparizioni. Nostradamus, con le sue quartine, è forse il veggente più conosciuto. Ma ce ne sono altri. Ne parleremo il 17 dicembre, alle ore 21.30, nella sede in Piazza dello Spirito Santo 1 a Pistoia. Ingresso libero e gratuito.